INCI, questo sconosciuto
Come possiamo comprendere se il prodotto cosmetico che stiamo per acquistare presenta una composizione rispettosa dell’ambiente e della nostra pelle?
La risposta è molto semplice e consiste nell‘imparare a leggere e decifrare l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients)
L’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) è la lista di ingredienti presenti all’interno di un prodotto cosmetico, come creme o trucchi per il make up, o di articoli per l’igiene personale, come bagnoschiuma e shampoo. È una forma di tutela per il consumatore. In primo luogo, infatti, assicura ai potenziali clienti di identificare sostanze a cui sono allergici. Inoltre, consente di verificare se all’interno del prodotto sono presenti sostanze potenzialmente nocive per la salute di pelle e capelli.
Attenzione all’ordine degli ingredienti!
La prima regola da conoscere per quanto riguarda la lettura dell’INCI è relativa all‘ordine stesso in cui gli ingredienti sono presentati in etichetta. Esso infatti non è per nulla casuale e prevede che gli ingredienti siano indicati uno dopo l’altro a partire dalla sostanza presente in quantità maggiore nel prodotto. Seguono tutti gli altri ingredienti, che vengono presentati in ordine decrescente. I termini possono essere espressi in latino, poiché indicano nomi botanici, e in inglese.
Linguaggio e nomenclatura utilizzate per gli ingredienti
Il secondo punto importante riguarda il linguaggio utilizzato per denominare gli ingredienti. Quando le sostanze sono elencate in etichetta mantenendo il loro nome latino, significa che esse sono state inserite nella formulazione del prodotto tali e quali, senza subire modificazioni chimiche. È il caso ad esempio degli oli vegetali utilizzati puri, che vedremo dunque indicati in etichetta con il loro nome latino e di tutti gli altri ingredienti naturali che sono stati impiegati per la produzione del cosmetico. I nomi latini si riferiscono ad ingredienti botanici o presenti nella farmacopea. Ad esempio, l’olio di mandorle dolci viene indicato come “prunus amygdalus dulcis oil“.
Saper decifrare questo prezioso elenco diventa un utile strumento per essere certi di quello che si compra e si usa. Tra l’altro, si possono così scovare anche eventuali pubblicità ingannevoli.
È il caso, ad esempio, di una crema che riporti sulla confezione un’elevata concentrazione di aloe vera ma non preveda Aloe bardensis miller come ingrediente ai primi posti dell’elenco. Il suo contenuto sarà decisamente più ridotto rispetto a quanto dichiarato.
Inoltre permette di evitare quegli articoli in cui sono presenti sostanze sconsigliabili per l’ambiente o per la nostra pelle.
Nell’etichetta dobbiamo fare attenzione a:
- ingredienti derivati dal petrolio, indicati con Paraffinum Liquidum, PEG, PPG, Mineral Oil, Petrolatum. Talvolta, anche prodotti destinati ai bambini possono contenere queste sostanze;
- tensioattivi di derivazione petrolchimica, come Sodium lauryl sulfate e Ammonium lauryl sulfate;
- siliconi, come Dimethicone o Amodimethicone, poco nutrienti ma in grado di creare una pellicola su pelle e capelli tale da farli apparire sani;
- conservanti, a base di formaldeide o parabeni (sotto diciture come methylparaben, ethylparaben, propylparaben, ecc.);
- ingredienti molto inquinanti, che compaiono con le sigle EDTA, MEA, TEA, MIPA.
- ingredienti allergizzanti, come alcol denaturato, profumi artificiali e coloranti, sconsigliati per pelli delicate e sensibili come quelle dei bambini.
Ingredienti da evitare
In generale, ogni prodotto cosmetico o per la detergenza della persona pensato per essere rispettoso dell’ambiente e della pelle non dovrà contenere ingredienti come;
1) Tensioattivi derivati dalla raffinazione del petrolio (Sodium laureth sulfate, Sodium lauryl sulfate, Ammoniun lauryl sulfate e altri).
2) Altri ingredienti derivati dal petrolio come Paraffinum Liquidum, PEG e PPG, Mineral Oil, Petrolatum, spesso purtroppo presenti anche nei prodotti destinati a bambini e neonati e nelle creme idratanti per il viso e per il corpo vendute nei comuni supermercati e nelle profumerie, ma attenzione anche ai prodotti acquistati in farmacia o in erboristeria. Dietro scritte e illustrazioni verdi possono nascondersi ingredienti indesiderati.
3) Ingredienti altamente inquinanti come EDTA, MEA, TEA, MIPA.
4) Ingredienti altamente allergizzanti o considerati come potenziali cessori di formaldeide, tra i quali troviamo: Triclosan e Imidazolidinyl urea, DMDM Hydantoin, Methylisothiazolinone e Methylchloroisothiazolinone, utilizzati come conservanti.
5) Siliconi come Poliquaternium-80, Dimethicone e Amodimethicone, inquinanti e capaci di creare una pellicola sulla pelle e sui capelli, per renderli apparentemente sani, ma per nulla nutriti.
Gli ingredienti utilizzati nei cosmetici sono innumerevoli, ma iniziando a leggere le etichette dei prodotti comincerete a notare la frequente presenza delle sostanze che vengono utilizzate più spesso, così che potrete iniziare a memorizzarle tra i componenti da preferire o da evitare.
Durante gli acquisti, quindi, se non ricordate a memoria gli ingredienti da evitare, potete consultare il biodizionario, un utile strumento per orientarsi e fare una scelta consapevole, magari optando anche per articoli non testati su animali.