Le percentuali oggi parlano chiaro se il numero di tatuati italiani cresce ogni anno è anche vero che di pari passo cresce quello di chi vorrebbe rimuovere uno dei suoi tatuaggi (il 17,2% dei tatuati) o chi ha già provveduto a rimuoverne uno (circa il 4,3% dei tatuati).
I motivi per cui si inizia a pensare di rimuovere un tatuaggio sono i più disparati, una relazione finita, un tatuaggio ormai non più di moda o di cui ci siamo stufati, un imbarazzante disegno. Spesso questa decisione coincide con un momento specifico della nostra vita, in cui stiamo subendo una metamorfosi e, come la natura ci insegna, abbiamo proprio bisogno di cambiar pelle.
Il problema è che decidere di ‘aggiungere‘ un disegno o una scritta sul nostro corpo è molto più semplice e ha meno effetti collaterali (se scegliete il soggetto giusto! 🙂 ) rispetto alla decisione di cancellarlo per sempre. Almeno fino ad oggi.
Fortunatamente, i grandi passi in avanti compiuti nel campo della medicina estetica han fatto sì che non fosse più necessario ricorrere a tecnologie obsolete o dolorose come il laser e tanto meno alla chirurgia e quindi all’asportazione del derma o alla dermoabrasione. Le creme che ‘rimuovono i tatuaggi’ non sono ovviamente neanche da prendere in considerazione, perché oltre ad essere una vera e propria truffa possono essere anche molto pericolose per la pelle.
Ecco allora cosa ho scoperto quando 4 mesi fa ho deciso di rimuovere un tatuaggio ormai vecchio e privo di fascino, ora completamente cancellato dal mio braccio senza alcun rimpianto!
Cercando come una certosina e raccogliendo pareri e opinioni ho scoperto un metodo di rimozione rivoluzionario.
Esiste infatti un trattamento molto meno doloroso e invasivo che allo stesso tempo è in grado di garantire risultati eccezionali, sia nella rimozione di tatuaggi con l’inchiostro nero che quelli a colori. Il metodo è tutelato da brevetto internazionale e si chiama INKMET.
In che cosa consiste esattamente il trattamento INKMET?
Il trattamento di rimozione tattoo INIKMET, dopo un primo pre-trattamento delle aree di cute interessate, si avvale di una strumentazione erogante soluzioni a basse temperature, meglio definito come “trattamento termico (freddo) localizzato”. L’apparecchiatura all’avanguardia concepita da INKMET, ha dimensioni ridotte ed un’altissima precisione ed erogazione. La terapia del freddo va a colpire i piccoli punti di pelle colorata secondo uno schema e distanze ben definite. Questo protocollo operativo consente alla cute una guarigione con tempi minori, evitando pertanto zone di tensione cutanea. Attraverso le procedure INKMET, si attiva la rigenerazione cutanea che porta i pigmenti in superficie fino ad una eliminazione totale grazie al turn over cellulare.
Rimuovere un tatuaggio con il trattamento INKMET è doloroso?
Non posso dire che sia completamente indolore anche perché la soglia del dolore è assolutamente soggettiva. Il pretrattamento cute non comporta alcun dolore/fastidio, mentre per quanto riguarda la procedura termica di rimozione posso assicurare che il fastidio è sopportabile, non richiede anestesia e posso affermare con certezza che rimuovere un tatuaggio non è certo più doloroso rispetto ad averlo fatto.
Quanto è conosciuto INKMET ?
INKMET in questo momento non è un trattamento “popolare” come il laser. Non certo per il costo (decisamente inferiore rispetto a molti altri metodi ‘tradizionali’), ma perché questa tipologia di trattamento è ancora una novità in Italia, che deve essere diffusa e conosciuta. Tutti conoscono gli effetti del laser e delle alte pratiche invasive di rimozione tatuaggi, mentre INKMET e la sua rivoluzionaria terapia termica non è conosciuta dalla maggior parte delle persone. L’opera di divulgazione in Italia è attiva da circa un anno e chi si è avvalso del metodo INKEMT non è di certo rimasto deluso, anzi. Molti, che conoscono il trattamento, hanno consigliato e hanno fatto conoscere INKMET ad amici e parenti, proprio com’è successo a me.
Se non mi avessero parlato di INKMET dubito che mi sarei sottoposta al trattamento laser, avevo troppa paura di rovinarmi il braccio o di rendere ancora più visibile un tatuaggio fatto più di 15 anni fa e di cui mi ero stufata da un pezzo. Confesso che ho avuto mille dubbi e mille paure, che però mi hanno portato a fare un sacco di domande, a organizzare più di un incontro conoscitivo con lo staff e a conoscere persone che si stavano sottoponendo a questo trattamento. Il giorno della mia prima seduta di rimozione, dopo il pre-trattamento, era particolarmente tranquilla e serena, per la ceretta all’inguine sono sicuramente più tesa!